Jeremy Duvall
Contributor

4 domande-chiave che i CIO si pongono sul cloud computing

Opinione
16 Aug 20236 minuti
CIOCloud Computing

Il vero business case per il cloud computing va ben oltre la semplice riduzione dei costi.

team meeting in boardroom
Credito: Jacob Lund / Shutterstock

Da quando, alla fine dello scorso anno [in inglese], Basecamp ha annunciato la sua discesa dalla “nuvola”, si è acceso un vivace dibattito sul fallimento del cloud computing nel mantenere le promesse di miracolosi risparmi sui costi. Come una cheesecake a basso contenuto calorico, avrebbe dovuto darci tutto ciò che desideravamo con il minimo sforzo, riducendo, al contempo, le spese per l’infrastruttura IT. O almeno è così che alcuni sostenevano e credevano.

La verità? La riduzione dei costi è (ed è sempre stata) la ragione peggiore per migrare al cloud.

Sebbene esista un piccolo sottoinsieme di scenari “mangi la torta e perdi peso, investire nel cloud per risparmiare è spesso causa di delusione. Non è il modo in cui avrebbe dovuto essere venduto e la ricerca di riduzioni marginali dei costi ha distolto l’attenzione dalle potenzialità esponenziale di tale tipologia di computing.

Questo perché le sue istanze non sono scatole magiche da cui si possono ricavare margini di profitto esagerati con incantesimi sull’infrastruttura. Tuttavia, se implementato con saggezza, il cloud computing può ancora trasformare la vostra azienda.

Lavoro con molti CIO che lo stanno facendo in questo modo:

  1. stanno valutando una migrazione al cloud o cercano di convincere i loro CEO a sostenere la stessa scelta.
  2. Tentano di ottenere ulteriori risparmi sulla migrazione completata per giustificare le spese sostenute.
  3. Si sono resi conto che i risparmi sui costi non sono il principale vantaggio del cloud e stanno cercando di capire come sfruttare il maggiore potenziale delle implementazioni.

Questi CIO si rivolgono a me e alla mia azienda con domande giuste, sagge e importanti. Ecco come rispondo.

Gli investimenti nel cloud computing ridurranno i costi dell’infrastruttura IT?

Potete immaginare la mia risposta di fondo: il cloud computing potrebbe non ridurre i costi dell’infrastruttura o, se lo fa, i risparmi potrebbero essere marginali e non sufficienti, da soli, a giustificare l’investimento.

Detto questo, esistono sicuramente modi più o meno attenti ai costi per implementare l’infrastruttura sulla “nuvola”e non è raro che la mia azienda scopra che un nuovo cliente ha precedentemente implementato il proprio cloud nel modo più costoso possibile. Esistono delle best practice per ottimizzare i costi dell’infrastruttura, in modo che le spese non ostacolino il maggior valore. Ne parlerò più avanti.

Ma, se non si risparmia sui costi, allora qual è il motivo principale per investire in un’infrastruttura di cloud computing?

David Linthicum [in inglese], autore di An Insider’s Guide to Cloud Computing, ha recentemente scritto un articolo per InfoWorld che risponde a questa domanda. In “Making a new business case for cloud computing” [in inglese], scrive: “Il valore più significativo del cloud computing raramente si trova nei risparmi sui costi, anche se, a volte, si verificano; si tratta, invece, di apportare al business valori essenziali, come una maggiore agilità e velocità per mettere in atto le strategie di innovazione”.

Agilità e velocità nel condurre l’innovazione.

Il risparmio sui costi, suggerisce, è un “valore forte”, facile da definire e misurare, ma non facilmente riconducibile al cloud computing. L’agilità e l’innovazione sono, invece, “valori tenui” più difficili da definire e misurare ma, in definitiva, più preziosi e importanti da essere perseguiti.

Il successo della vostra azienda sarà favorito da una maggiore agilità e velocità nell’innovazione? Non si tratta di una domanda retorica: non tutte le imprese sono proiettate verso l’innovazione. Ma, se la vostra lo fa, il vero vantaggio del cloud computing deriva dall’abbandono del ritmo lento e degli investimenti a lungo termine dell’informatica on-premise a favore di risorse che possano essere attivate e abbandonate in pochi secondi.

L’infrastruttura cloud può adattarsi alle mutevoli esigenze dell’azienda e alle sue nuove iniziative alla velocità delle vostre idee migliori.

Ok, quindi il cloud computing non genera, necessariamente, un risparmio sui costi, ma come posso implementarlo in modo conveniente?

Non si può certo dire che sia “Lift and shift”. Se passate dal bare metal alle macchine virtuali dedicate come se nulla fosse cambiato, probabilmente non otterrete un risparmio sui costi. Anzi, potreste spendere ancora di più.

Il cloud computing è un cambiamento di paradigma che ci impone di pensare in modo diverso all’architettura del sistema; bisogna smettere di trattare il cloud come un data center. Richiede anche un cambiamento operativo nel modo in cui lavoriamo tutti insieme per creare sistemi e applicazioni ad alta disponibilità, controllando i costi.

Non configurate applicazioni one-to-one distribuite, ciascuna su una macchina virtuale dedicata. Trattate invece il vostro cloud come una piattaforma su cui l’infrastruttura viene distribuita tramite Terraform (o un altro infrastructure as code framework) per soddisfare le vostre esigenze dinamiche. Containerizzate tutto e utilizzate piattaforme di clustering come ECS di Amazon per l’orchestrazione. Utilizzate questi e altri strumenti cloud-native per sfruttare al meglio la capacità del cloud di fornire i servizi di cui la vostra azienda ha bisogno quando ne ha bisogno, senza tutti i relativi inutili costi di gestione.

Come posso sfruttare tutto il potenziale dell’infrastruttura di cloud computing per ottenere il massimo ROI?

Contrariamente a quanto prevede un altro luogo comune, progettare l’architettura dell’infrastruttura di cloud computing non è più semplice che mettere in piedi un data center. Richiede altrettanta (forse più) attenzione e pianificazione per essere implementata in modo efficace. E se, da un lato, risolve alcuni dei rischi, delle limitazioni e dei costi dell’on-premise, dall’altro, li sostituisce con nuovi problemi e difficoltà.

Tuttavia, vale la pena affrontare le sfide per l’“agilità e la velocità di innovazione” che si potranno conquistare.

In termini pratici, ciò significa dare ai tecnici delle applicazioni la possibilità di sviluppare la propria infrastruttura senza che siano costretti a fare ricorso o attendere l’intervento di un ingegnere o di un intero team DevOps affinché creino ciò di cui hanno bisogno.

Infatti, se l’infrastruttura cloud è ben progettata, non dovrete più fare ricorso a una specifica squadra di sviluppatori e potrete, così, impiegare queste risorse verso la produzione, offrendo ai vostri ingegneri applicativi la possibilità di innovare su quella piattaforma a una velocità assurda.

In definitiva, l’infrastruttura di cloud computing non sarà economica, semplice o superiore ad altre piattaforme IT ma, se sarà progettata e gestita nel migliore dei modi possibili, potrà dare un contributo rilevante nel far esprimere alla vostra azienda il suo potenziale rivoluzionario.

Jeremy Duvall
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Jeremy Duvall is the founder of 7Factor Software, a custom, cloud-native software solutions company that builds from the beginning for stability, security, and scalability for tech-forward enterprises and ambitious start-ups with great ideas and a commitment to quality. Jeremy is a software craftsman with more than a decade of experience building and advising others on how to build rugged, performant, and beautiful software in nearly every industry. Jeremy founded 7Factor in 2017 with a commitment to build a smart, flexible, human-centric team of experienced software architects, engineers, and developers who obsess about quality and will give clients honest, expert advice.

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