Mary K. Pratt
Contributing writer

Ecco come sarà il ruolo del CIO nel 2026

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26 Jul 202312 minuti
CIOGovernance ITGestione IT

I leader dell'IT ritengono che, nei prossimi tre anni, le priorità della posizione di vertice in ambito tecnologico si capovolgeranno: la strategia di business, l'innovazione e l'orchestrazione saranno al centro dell'attenzione, mentre l'abilitazione tecnologica sarà più un'attività di consulenza e di governance.

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Credito: Shutterstock

Nonostante, oggi, il CIO moderno si caratterizzi come leader aziendale e stratega, molti manager impegnati nel ruolo dedicano ancora la maggior parte del loro tempo a questioni tecniche, concentrandosi più sulla gestione della sicurezza e sul miglioramento delle operazioni IT e delle prestazioni dei sistemi che su attività strategiche e di alto livello come la promozione dell’innovazione aziendale o l’identificazione di opportunità di differenziazione.

Nell’indagine State of the CIO 2023 di CIO.com [in inglese], i dirigenti del settore tecnologico hanno indicato la gestione della sicurezza e il miglioramento delle prestazioni delle operazioni e dei sistemi IT come le loro due principali responsabilità, rispettivamente con il 47% e il 40%. D’altro canto, la promozione dell’innovazione aziendale, l’identificazione di opportunità di differenziazione competitiva e persino il lavoro sulla strategia aziendale sono finiti nella metà inferiore delle 10 attività principali dei Chief Information Officer nel 2023.

I CIO, tuttavia, si aspettano che queste priorità si invertano nei prossimi anni.

Sempre secondo il suddetto studio, i Chief Information Officer ritengono che, nel 2026, il loro compito numero 1 sarà quello di promuovere l’innovazione aziendale.

Questi risultati rispecchiano le previsioni di altre ricerche e dei singoli CIO su come sarà il ruolo a diversi anni di distanza. I leader IT sostengono che i Chief Information Officer del prossimo futuro dedicheranno più tempo a lavorare sulla strategia aziendale, a sviluppare prodotti e servizi in grado di generare profitti e a influenzare le idee sulla roadmap aziendale di quanto non facciano oggi.

Certo, molti di loro sono già coinvolti, in misura variabile, in queste attività. Ma, tra quelli che lo fanno, la maggior parte si dedica a questo lavoro in modo limitato, secondo quanto emerge dalle ricerche sul ruolo.

In futuro, la maggior parte dei CIO aggiungeranno all’agenda quotidiana livelli crescenti di responsabilità strategiche incentrate sul business, e scaricheranno su altre figure del loro team IT un maggior numero di compiti di supervisione tecnica.

“Nel 2026 il ruolo del CIO sarà quello di influenzare, guidare e governare, anziché quello di selezionatore, integratore, configuratore e personalizzatore di tecnologie. E coloro i quali, prima di quella data, non saranno all’altezza della situazione, si troveranno a dover recuperare”, sottolinea Joseph Bruhin, CIO di Breakthru Beverage Group.

In altre parole, tra tre anni, saranno più lontani dalla figura di leader tecnologico di un tempo, e più vicini a quella di stratega aziendale.

“I CIO assumeranno il ruolo di architetto dell’azienda, non solo di architetto del digitale”, prevede Vipin Gupta, ex chief information, strategy and digital officer di Toyota Financial Services International e vincitore del MIT Sloan CIO Leadership Award 2021.

I leader del settore IT descrivono il Chief Information Officer del 2026 e oltre come un “influencer”, un “pensatore strategico”, un “comunicatore e un leader eloquente”. Dicono che dovrà essere flessibile, innovativo e agile. E sottolineano la necessità che i CIO siano ancora più visionari di oggi, perché avranno un ruolo di primo piano nel plasmare il futuro dell’azienda, non solo nel sostenerlo.

“I CIO avranno un ruolo esplicito nella creazione di valore aziendale”, spiega Bobby Cameron, vice president e principal analyst della società di ricerca Forrester.

Cosa sta guidando l’evoluzione del CIO

Come sanno bene i professionisti IT della vecchia guardia, la figura del Chief Information Officer si è evoluta molto, fin dalla sua comparsa, alla fine del XX secolo [in inglese].

Negli ultimi decenni, il ruolo si è spostato da un’attenzione quasi esclusiva sull’operatività tecnologica al supporto del business. E, oggi, il ritmo sempre più incalzante dei cambiamenti tecnologici e la totale dipendenza dell’azienda dall’IT stanno ulteriormente elevando il suo contributo al successo dell’azienda.

“Abilitare e guidare strategie aziendali che guidino la crescita, aumentino i ricavi e la competitività diventerà una delle sue principali responsabilità future”, osserva Rona Bunn, CIO della National Association of Corporate Directors (NACD). “Molti di loro hanno già intrapreso il cammino verso strategie incentrate sull’accelerazione digitale in tutta l’azienda”.

E aggiunge: “Sebbene sia stata una pratica comune, per anni, nelle aziende tecnologiche e all’avanguardia, sto iniziando a vedere un cambiamento diffuso nella comunità dei CIO, che sono ritenuti responsabili nella guida dell’innovazione e nello sviluppo di prodotti che consentano l’espansione del mercato, nella creazione di nuove opportunità e nell’aumento dei ricavi”. 

Diversi eventi importanti degli ultimi anni hanno spinto il lavoro del CIO in questo nuovo territorio. Per esempio, l’adozione diffusa del cloud e del software-as-a-service, l’arrivo dei nativi digitali sul posto di lavoro, la rapida adozione dell’IA, e in particolare di ChatGPT, e il crescente utilizzo di piattaforme di sviluppo software low-code. Tutte queste tendenze hanno spostato una maggiore capacità di creazione tecnologica nelle mani di lavoratori esterni all’IT e, di conseguenza, hanno dato ai CIO e ai loro team il tempo di perseguire responsabilità diverse dall’implementazione del software di base.

“Uno dei principali fattori di cambiamento del ruolo del CIO è la minore dipendenza dell’azienda dall’organizzazione IT”, tiene a precisare Gupta. “Con l’evoluzione delle capacità tecnologiche legate allo sviluppo e alla gestione di soluzioni automatizzate, è diventato meno complesso democratizzare l’implementazione della tecnologia. L’acume e la destrezza digitale all’interno dell’azienda aumentano di giorno in giorno, offrendo al Chief Information Officer la grande opportunità di guidare iniziative più strategiche”.

Responsabilità in evoluzione

I leader IT si aspettano che questi fattori cambino il modo in cui l’IT opera all’interno di un’azienda tipica e, di conseguenza, la posizione stessa del CIO.

Per cominciare, i lavoratori di tutta l’azienda avranno il potere di creare nuove funzionalità tecnologiche e di implementare prodotti SaaS nei loro flussi di lavoro. Di conseguenza, i CIO gestiranno e supporteranno, essenzialmente, un team altamente distribuito, spiega Mark Taylor, CEO della Society for Information Management (SIM).

La società di ricerca Gartner prevede che, entro il 2025, il 55% di tutte le soluzioni tecnologiche emergenti di successo sarà fornito ad acquirenti “non tradizionali” [in inglese], ovvero tecnologi aziendali e altri lavoratori esterni all’IT.

“Il ruolo del manager IT come consulente di fiducia dell’azienda sarà sempre più importante”, dice Erica Hausheer, vice president senior e CIO della società di software Teradata.

Allo stesso tempo, via via che i lavoratori di tutta l’azienda assumeranno un maggior numero di incarichi, e che un numero sempre maggiore di imprese diventerà al 100% cloud, “tutto l’impianto diventerà un servizio esterno”, afferma Taylor.

Ciò potrebbe portare a un cambiamento anche delle posizioni che, finora, sono state un punto fermo all’interno del reparto IT, oltre che la metamorfosi del modo in cui il reparto stesso è stato organizzato [in inglese]. I CIO del futuro potrebbero veder ridurre le dimensioni dei loro team, poiché acquisteranno più tecnologia e personale IT in modalità di servizio.

(Come nota a margine, Taylor prevede che questa tendenza spingerà i lavoratori IT di oggi che si considerano specificamente tecnologi “a trovare le maggiori opportunità di crescita professionale nelle aziende di pura tecnologia”).

Nel frattempo, poiché la creazione e l’approvvigionamento di tecnologia continueranno a uscire dalla funzione centralizzata dell’IT e a diventare più democratici, i leader dell’IT di oggi dichiarano di aspettarsi che i CIO dovranno fare maggiore affidamento sulla loro capacità di persuasione e di influenza per convincere gli altri di come la tecnologia può e deve essere utilizzata. 

“Devono creare razionalizzazioni convincenti per gli investimenti IT attraverso il loro storytelling. Non si tratta solo di creare la visione, ma di venderla”, precisa Joel Schwalbe, CIO dell’azienda biotecnologica Transnetyx.

La governance tecnologica al centro

Secondo diverse fonti, questi cambiamenti richiederanno ai CIO di dedicare più tempo alla governance.

“Dovremo diventare molto, ma molto più bravi in questo versante, e non ci limiteremo a governare ciò che le persone possono o non possono fare, ma anche come lo fanno”, sottolinea Bruhin. “Aiuteremo la nostra azienda in modo diverso, fornendole le linee guida e la governance per aiutarla a non prendere decisioni sbagliate”.

I leader IT sentono già la crescente importanza di regole per stabilire se, quando, e come, i lavoratori possono utilizzare le tecnologie. A titolo di esempio, citano la necessità di guidare i loro colleghi della C-suite nella comprensione delle implicazioni sull’uso di ChatGPT da parte dei lavoratori, e il loro lavoro nel definire rapidamente le politiche per guidare i dipendenti.

Anche se il ruolo del CIO si trasformerà in una posizione più da stratega aziendale, molti sostengono che manterrà alcune responsabilità tecnologiche.

Per esempio, i CIO continueranno ad avere la responsabilità di garantire che tutte le creazioni e le implementazioni tecnologiche che avvengono all’interno dell’azienda, così come i dati generati da tali capacità, funzionino all’interno di un ecosistema IT più ampio.

Come dice Taylor: “Ci deve ancora essere qualcuno in grado di mettere insieme tutto questo”.

Inoltre, secondo Taylor e molti altri, i Chief Information Officer dovranno svolgere questo lavoro in modo efficiente ed efficace, proprio come fanno oggi.

“Per sostenere la miglior resa delle tecnologie impiegate, dovranno assumersi la responsabilità di rafforzare pratiche come la gestione agile dei prodotti, che assicurano una rapida fornitura di valore ai clienti. Avranno, inoltre, la responsabilità di intervenire, assicurando che vengano utilizzate le tecnologie nascenti e che vi sia una buona gestione dei dati. Saranno anche responsabili dell’avanzamento delle capacità digitali a tutti i livelli”, spiega Bunn, uno dei relatori dell’evento FutureIT di Foundry del maggio 2023.

Tuttavia, anche se i CIO manterranno la supervisione dell’infrastruttura IT, il loro modo di gestire questa responsabilità in futuro cambierà.

Saranno responsabili di un ecosistema più flessibile, con un numero maggiore – se non la maggior parte – di tecnologie selezionate al di fuori dell’IT e gestite dai vendor. Inoltre, poiché si aspettano una loro evoluzione più rapida, prevedono un maggiore ricambio, e un ritmo più veloce, delle tecnologie nell’azienda del futuro. “I CIO devono vedersi come chief integration officer e chief influence officer”, afferma Gupta. “Devono non solo comprendere le interrelazioni di ogni componente della macchina aziendale, ma anche influenzare tutti i proprietari di tali componenti per garantire la loro interconnessione funzioni al meglio per l’azienda”.

Pronti o no?

Un’altra differenza destinata a caratterizzare i CIO del futuro è che un numero maggiore di essi arriverà da aree esterne all’IT [in inglese], come la finanza, le operation e il marketing.

Taylor sostiene che una ricerca effettuata dalla sua azienda ha rilevato come questa tendenza sia già in atto, con una percentuale di CIO provenienti da aree funzionali diverse dall’IT che è passata da circa il 10% a quasi il 30% nell’ultimo decennio. Secondo il manager, inoltre, gli aspiranti Chief Information Officer che hanno seguito un percorso di carriera orientato alla tecnologia sentiranno maggiormente la pressione di dover fare esperienza al di fuori dell’IT per poter raggiungere la C-suite.

Detto questo, sostiene che i CIO del futuro continueranno ad avere bisogno di acume tecnico per essere efficaci.

“Devono ancora avere una capacità tecnologica sufficiente per entrare nelle stanze con i tecnologi e capire davvero quello che dicono”, aggiunge.

Tutto ciò richiede che i Chief Information Officer siano più flessibili e agili di quanto non lo siano oggi, dicono gli esperti.

Dovranno essere in grado di fare rapidamente deep dive nelle tecnologie emergenti, capire come queste possano essere utili alle loro aziende, formulare politiche di governance ed essere pronti a entrare in funzione in qualsiasi momento. Come osserva un CIO, i giorni dei lanci lenti e controllati potrebbero essere contati. (La rapida espansione dell’uso del ChapGPT ne è un chiaro esempio).

“La capacità di un’azienda di cambiare spesso e velocemente è il più grande fattore di differenziazione nel nuovo mondo digitale in rapida evoluzione e pervaso dall’intelligenza artificiale”, aggiunge Gupta. “Ogni aspetto dell’azienda è guidato da una qualche forma di tecnologia informatica. Qualsiasi modifica alle capacità di un’azienda passa attraverso l’IT. I CIO sono al centro di ogni cambiamento dell’azienda. Guidano e influenzano quasi tutte le decisioni per la prossima versione dell’azienda”.

Tuttavia, Cameron dichiara che una ricerca Forrester dell’inizio del 2023 mostrava come la maggior parte dei Chief Information Officer non è pronta a soddisfare le aspettative che il ruolo richiederà nei prossimi anni. Infatti, secondo Cameron, ha rilevato che una fetta prevalente dei CIO (58%) è ancora in quella che Forrester definisce la modalità tradizionale di guidare l’IT. Circa il 37% è moderno e solo il 6% è “adatto al futuro”, con la velocità, la flessibilità e l’orientamento al valore necessari per essere un leader strategico trasformativo per l’intera azienda, e non solo per il reparto IT.

Forrester ha anche argomentato che le imprese i cui CIO soddisfano la definizione di “future fit” hanno visto crescere il loro fatturato dal 2021 al 2022 di 1,6 volte rispetto a quelle con CIO moderni o tradizionali, conclude Cameron. Nonostante l’alta percentuale di Chief Information Officer che devono ancora diventare proiettati al futuro, Cameron e altri sostengono che, come gruppo, questa categoria di dirigenti è, effettivamente, all’altezza di ciò che la attende, e sta lavorando per diventare ciò che è necessario per il futuro [in inglese]. Come dice Gupta: “Questi sono tempi entusiasmanti per i CIO con un curriculum strategico e di trasformazione, che cresceranno a livelli più alti, e con una più ampia influenza”.